Autore: Laura Decanale Bertoni
Tavole interne: Francesco Corni
Anno di pubblicazione: 2018
Un vaso liturgico in argento a forma di coppa, più precisamente una pisside con un coperchio a cerniera, sormontato da un fiore e una croce, alto 18 cm, è il punto di partenza della ricerca sulla “Signoria dei Pont-Saint-Martin”.
Dall’iscrizione, che scorre lungo il suo piede rotondo di 8 cm, si scopre che il vaso è stato cesellato il 7 maggio 1547 su commissione di Antonio, figlio di Bartolomeo signore di Bard e Pont-Saint-Martin.
Ma chi era questo Antonio di Bartolomeo? Del padre Bartolomeo, sappiamo che fu capitano di una milizia nei mandamenti di Bard e di Pont-Saint-Martin, che partecipò all’Assemblea dei tre Stati nel 1554, infine che morì in età avanzata, decretando di voler essere sepolto nella chiesa di Donnas.
Antonio: la sua vita è avvolta nell’ombra e di lui sappiamo soltanto che morì senza discendenti. Due suoi fratelli, Ercole ed Eusebio, hanno lasciato qualche traccia in più nella storia di questa dinastia, come raccontato nel volume.
Se i documenti scritti non propongono, al momento, alcun indizio per ricostruire la figura di Antonio, o le motivazioni che l’hanno portato a far realizzare e a donare la pisside, possiamo almeno chiederci dove essa fu utilizzata, nelle sue funzioni di vaso liturgico: nella cappella diruta del vecchio castello, dedicata a San Martino? O nella chiesa di San Pietro in Donnas, la cui giurisdizione parrocchiale si estendeva allora anche sul piccolo borgo di Pont-Saint-Martin?
Noi, che viviamo in un presente effimero e mai come adesso instabile e superficiale, ci addentreremo dunque in questo labirinto, alla ricerca di una famiglia che dall’antico ponte romano e dalla Via di San Martino trasse nome e identità. Ci sentiamo trasportati in una dimensione lontana nel tempo, esplorata da storici, ricercatori e, perché no, da sognatori, ma ancora frammentata e oscura. In questo viaggio si incontreranno personaggi, mutevoli nei secoli nei loro ruoli che sono ripercorsi, interagenti sulle persone e le vicende storiche che calcarono queste terre prima di noi, con maggiori o minori fortune: i vescovi di Aosta e di Ivrea, i siri di Bard, i conti, i duchi e i re di Savoia, gli imperatori, i conti, i baroni o semplicemente i signori della nobiltà valdostana, i castellani e coloro che percorsero la strada romana, siano essi pellegrini, soldati, mercanti, papi o condottieri, o quant’altro. Il libro si chiude con uno sguardo sulle collettività che gradualmente prendono consapevolezza di esistere come tali, sì da mettere in atto, in mezzo a timidezze, ripensamenti e ostacoli di varia natura, quei principi di autogoverno, che caratterizzeranno la storia moderna. Sono contadini, pastori, vignaioli, casari, artigiani e dai loro incontri e dai rapporti che intrecceranno, nasceranno le Comunità in cui adesso viviamo e Pont-Saint-Martin.
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€ 4,00Prezzo
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