Autore: Marianna Giglio Tos
Anno di pubblicazione: 2022
Formato: rilegatura flessibile 22x22
Pagine n. 136
 
Ancora una volta è bene rammentare quel che mai non si stanca di ripetere l’aggettivo “storico” attribuito al Carnevale eporediese che va certamente riferito alla “sua storia” iniziata alla fine del Settecento, con tutte le sue invenzioni tese a valorizzare e dare lustro al carattere diverso di questo Carnevale, ha fatto sì che ogni pezzo di storia inventata o reinventata sia diventata la “storia del Carnevale”.
Dal canto suo questo progetto artistico-letterario “Una volta anticamente” con il 1° volume “Tra luce e inchiostro, le emozioni dello Storico Carnevale di Ivrea”, a seguire con “I piatti del Popolo”; “Cavalli e Arance”; “Bandiere e Alfieri”; “Abbà e Badie” prosegue nel suo intento a far luce sulla reale parte storica di questo volume alle Zappate degli Sposi e agli Scarli per continuare il suo viaggio nel mondo di quella che un tempo era appunto chiamata “Festa dello Scarlo”.

Il Carnevale di Ivrea è l’unico che abbia mantenuto un legame con il Medioevo, epoca in cui questa festa nasce. spiegò la nota medievista Chiara Frugoni in “Medioevo sul naso”. E proprio la Zappata e lo Scarlo, giungendo verosimilmente dai secoli del Basso Medioevo, sono non solo i due elementi più antichi di questo Carnevale ma pure il legame che unisce principio e fine.